Antiche Miniere di Calcaferro, Stazzema, Alta Versilia, Lucca

Qualche giorno fa sono stata a visitare le antiche miniere di Calcaferro dove è stato realizzato un bel percorso archeo-minerario di facile percorrenza e quindi adatto a tutti. Ve ne racconto in questo articolo, buona lettura!

Antiche miniere di Calcaferro, un percorso archeo-minerario tra natura e storia

Le antiche miniere di Calcaferro, dette anche Le Molinette, sono davvero un luogo singolare ed affascinante. Pensate che per raggiungerle occorre attraversare un tunnel scavato nella roccia che, come un magico portale, sembra trasportare i visitatori in un film di Indiana Jones!

Il tragitto si snoda infatti tra ruscelli, cascate e cascatelle, ruderi di antichi edifici, antichi macchinari e strumenti di lavoro abbandonati ed ormai avvolti nella fitta vegetazione.

Il percorso delle Miniere di Calcaferro

Il percorso delle miniere di Calcaferro è un percorso ad anello di circa 3,5 km di facile percorrenza e quindi adatto anche ai bambini – sotto attenta sorveglianza!- ed agli amici a 4 zampe.

Si parte subito dopo le ultime case del paesino di Mulina, dove si trova il tunnel scavato nella roccia. Superato il tunnel procedete lungo la strada sterrata fino ad incontrare un primo edificio, si tratta della teleferica. Qui il sentiero si restringe iniziando lentamente a salire costeggiando il Canale della Radice. Qui si trova il primo cartello informativo che riporta la mappa del percorso, lungo il tragitto se ne trovano molti con dettagliate spiegazioni punto per punto.

Continuando a salire, dopo una cinquantina di metri, si incontra un ponte in ferro qui si può decidere in che senso percorrere l’anello:

  • se si attraversa il ponte si percorre l’anello in senso orario, risalendo la sponda destra del torrente che è la zona delle grotte e delle miniere
  • se si procede diritti si percorre l’anello in senso antiorario risalendo la sponda sinistra dove si trovano gli edifici abbandonati -che un tempo erano polveriere , miccifici, depositi– e le cascate ed i ruscelli (naturali e non).

Io ho percorso l’anello in senso antiorario esplorando per primi i ruderi dei vecchi edifici dove si trovano tantissimi macchinari ed utensili in ferro, antiche macine, pestelli, e anche una grande ruota in ferro ancora posizionata.

In questa parte del percorso l’acqua è l’assoluta protagonista! Ruscelli naturali ed artificiali scorrono infatti tra i vari edifici dando vita a cascatelle e cascate vere e proprie che rendono lo scenario quasi surreale!

Arrivati nella parte più alta di questa parte del percorso si trova una delle sorgenti della Mulina da cui tutto il complicato sistema idraulico prende vita. La sorgente è costantemente esaminata e la sua acqua è risultata particolarmente pura!

Poco più avanti si trova un secondo ponte che porta sulla sponda sinistra del Canale della Radice da dove si discende incontrando le grotte e le miniere ricche di minerali quali pirite, barite, ossidi di ferro e cristalli di berillo.

Le grotte sono chiuse da grandi grate in legno ed è severamente vietato addentrarvisi poiché può essere molto pericoloso, così come è vietato entrare negli edifici per pericolo di crollo!

Continuando la discesa si torna al primo ponte e si termina l’anello.

Note tecniche

  • Difficoltà: facile
  • Tempo di percorrenza: 2, 5 ore circa
  • Periodo consigliato: tutto l’anno, da evitare in caso di maltempo
  • Criticità: nessuna in particolare
  • Dislivello: 100mt +/-
  • Lunghezza: 3, 5 km circa
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Storia e curiosità sulle miniere di Calcaferro

Notizie storiche delle miniere di Calcaferro si hanno a partire dal 1500. Nel suo libro ” De Metallis” Andrea Cesalpino (1519-1602) ne fornì infatti le prime testimonianze. Alla fine dell’800, sotto la direzione dell’ingenere Blanchard, responsabile delle miniere del Bottino si intrapresero gli scavi di brevi gallerie di ricerca per valutare le potenzialità del giacimento che dimostrarono la presenza di cristalli di berillo, nelle varietà smeraldo ed acqua marina.

Non tutti sanno che l’alta Versilia era nel medioevo zona di attività mineraria e che solo in seguito divenne zona di attività estrattiva del marmo. Accanto all’attività estrattiva si svilupparono attività industriali per la produzione di micce e polveri da sparo. Nel territorio di Mulina di Stazzema, data la particolare conformazione ambientale geologica e del Canale della Radice, si svilupparono parallelamente entrambe le attività.

Nelle miniere di Calcaferro si estraevano principalmente ferro e pirite che venivano lavorate direttamente in loco nei polverifici. I fabbricati erano posizionati in prossimità delle sorgenti e l’acqua veniva raccolta in grandi bacini e poi incanalata in un complicato sistema idraulico fino ai grandi mulini a ruota che trasmettevano poi il movimento ai macchinari tramite alberi di trasmissione.

Galleria immagini

Come arrivare alle Miniere di Calcaferro

Per arrivare alle miniere di Calcaferro dovrete raggiungere il paese di Mulina. Dalla Versilia seguite le indicazioni per Seravezza e poi per Mulina.

Arrivati al paese dovrete parcheggiare sulla strada principale o nei pressi della chiesa e del campanile e da qui proseguire a piedi salendo fino ad arrivare al tunnel scavato nella roccia da dove prende avvio il percorso.

Consigli utili

Per questa escursione consiglio:

  • uso di calzature da trekking
  • portare acqua
  • munirsi di repellente per insetti

Abbiate sempre cura della Natura!

  • non disturbate gli animali
  • non lasciate in giro i vostri rifiuti
  • non deturpate le rocce
  • non rovinate le piante
  • non accendete fuochi

Disclaimer: le informazioni riportate in questo articolo sono puramente informative ed indicative. Nessuna responsabilità per comportamenti azzardati può essere attribuita a questo sito!

Nota personale: le miniere di Calcaferro sono senza dubbio un luogo molto particolare ed unico nel suo genere in zona, ma da amante della Natura vedere quanto sia stata violata mi incute ovviamente tristezza, al contempo visitando le miniere ci arriva forte e chiaro il suo messaggio di resilienza!

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Grazie per avermi letto! Al prossimo racconto!

Articolo e foto di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte. 

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