Aronte, storia e leggende del “protettore” delle Apuane

In questo periodo, in cui i viaggi sono solo un ricordo e le escursioni sporadiche a causa delle limitazioni a cui siamo sottoposti, mi sono dedicata a scrivere dei personaggi storici o mitologici della Lunigiana Storica. Ecco quindi di seguito un breve articolo dedicato ad Aronte, personaggio profondamente legato alle Alpi Apuane dalla storia e da molte leggende, a cui per altro verrà intitolato un percorso ad anello che unirà con sentieri e strade bianche i paesi montani ed alcune località collinari che circondano Carrara: il Cammino di Aronte. Buona lettura!

Vista sulle Alpi Apuane dal Monte Sagro
Vista delle Apuane dalla vetta del Monte Sagro

La figura di Aronte nella storia

Aronte era un auspice (indovino esperto nella divinazione delle viscere di animali sacrificati) di origine etrusca, nato a Luni e vissuto al tempo della Roma di Cesare, cioè attorno al 50 a.c., che viveva a Carrara e che praticava le sue meditazioni e divinazioni in una grotta del versante “carrarino” delle Alpi Apuane chiamata grotta dei “Fantiscritti”.

Aronte fu chiamato a Roma prima della guerra civile tra Cesare e Pompeo per dare interpretazione ad alcuni misteriosi accadimenti. Osservando le viscere di uno degli animali sacrificati predisse la guerra civile e la vittoria di Cesare. Dopo tale evento Aronte a Roma era tenuto in grande considerazione ed osannato da tutti come l’indovino più potente dell’Impero. Nonostante gli onori l’indovino volle però tornare sulle amate Apuane.

La figura di Aronte è citata anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri ed esattamente nel XX canto dell’Inferno, dove Dante lo immagina in una spelonca posta tra i bianchi marmi sopra Carrara, da dove poteva guardare il mare e le stelle.

Il grande amore di Aronte per le Alpi Apuane ha dato vita a varie leggende che ad esse lo legano.

Le leggende

Il gigante protettore delle Apuane

Secondo questa leggenda Aronte era un gigante a cui gli Dei avevano assegnato il compito di difendere le Apuane dagli attacchi dei nemici provenienti dal mare. Quando i primi cavatori arrivarono con lo scopo di estrarre il marmo ferendo le montagne, Aronte scese a valle per fermarli.

Il gigante incontrò una giovane e bellissima fanciulla di cui si innamorò ma da cui fu respinto; allora disperato tornò sulle montagne dove si lasciò morire di dolore. I monti delle Apuane da quel giorno voltarono verso il mare le loro pareti più ripide per rancore verso gli abitanti della costa e della città.

Aronte e la Sirena

Un’altra leggenda racconta invece che un giorno una Sirena affiorando dalle acque di Punta Bianca, rimase incantata dalla bellezza delle Alpi Apuane tanto che volle provare a raggiungerle.

La Sirena nuotò allora fino alla foce del fiume Carrione e lo risalì fino ad arrivare alla grotta di Fantiscritti dove vide un giovane bellissimo di cui si innamorò: Aronte. La Sirena chiese allora di poter restare e così Aronte e la Sirena vissero insieme felici per molti anni.

Ma col passare del tempo Aronte invecchiò mentre la Sirena, sempre giovane e bella, prese ad annoiarsi, così quando la madre mandò un pesce per riportarla a casa la Sirena non esitò a seguirlo e ridiscese il fiume senza neppure salutare l’anziano compagno.

Giove che abitava sul Monte Sagro ed era molto affezionato ad Aronte, vedendo cosa stava accadendo scese nel torrente per fermarla. Una volta raggiuntala le chiese perché volesse abbandonare Aronte, la Sirena rispose che essendo ormai molto vecchio non aveva più bisogno di lei. Giove si infuriò nel sentire quella risposta e così trasformò la Sirena ed il pesce in una statua di marmo che ancora oggi si trova lungo il fiume Carrione in prossimità del Ponte delle Lacrime.

La Sirena che abbandonò Aronte trasformata in una statua
La statua della Sirena

Un rifugio dedicato ad Aronte

La figura di Aronte è entrata così profondamente nel cuore degli amanti delle Alpi Apuane che il primo rifugio costruito su queste montagne fu a lui intitolato. Il bivacco Aronte, inaugurato nel Maggio del 1902 ai piedi del Monte Cavallo, vicino al Passo Focolaccia, a 1642 metri di altezza, oltre ad essere il primo rifugio delle Apuane, è anche il più alto.

Il bivacco Aronte è raggiunto da molti sentieri: il 167 da Forno e Case Càrpano, il 166 e 166 bis da Resceto, il 177 da Vagli e Campocatino, il 179 da Foce di Giovo per Foce di Cardeto, il 148 dal Passo della Tambura.

Quante belle escursioni da fare sulle tracce di Aronte, il protettore delle Apuane!

Articolo e foto ©Sabrina Musetti.

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