Monte Folgorito, escursione tra Natura e storia

Lo strano tempo di questi giorni, che ha visto le giornate divise metereologicamente in due, ha fatto variare più di una volta i miei programmi escursionistici portandomi in luoghi diversi da quelli che avevo in mente ma sicuramente non meno affascinanti come per esempio il Monte Folgorito che vi racconto in questo blog post! Buona lettura!

Monte Folgorito, Alpi Apuane, Massa Carrara

Il Monte Folgorito è una vetta poco impegnativa poiché ha un altezza di soli 911 mt ma merita un’escursione per il bellissimo panorama che offre e perché, trovandosi durante la Seconda Guerra Mondiale sulla Linea Gotica, vi si rinvengono numerose testimonianze storiche di quel triste periodo.

Il Folgorito, che fa parte della catena del Monte Altissimo, è situato al confine delle provincie di Massa Carrara e Lucca, ed esattamente al confine tra i comuni di Montignoso (Massa Carrara) e di Seravezza (Lucca).

Il monte deve il suo nome al fatto di essere frequente bersaglio dei fulmini, forse ciò è dovuto alla caratteristica cima a cucuzzolo appuntito.

Proprio alla base della cima si trova una zona di prati chiamata “Col di Melo”.

Appena sopra a Col di Melo si trova la Sella Nord del Folgorito (858 mt) da dove inizia il tratto finale per la cima. Da qui passava la Linea Gotica e sono presenti un cippo in marmo ed una trincea americana.

Arrivati in vetta si gode di un bellissimo panorama che spazia dalle Alpi Apuane Settentrionali e Meridionali-in particolare sul Monte Altissimo, il Monte Sagro ed il Monte Carchio– alla costa, dal Golfo di La Spezia fino a Livorno, e nelle belle giornate è facile scorgere le isole dell’Arcipelago toscano e la Corsica.

La Vetta del Folgorito e la croce più grande delle Apuane

Sulla vetta è presente un’enorme croce in metallo. Posta in vetta il 12 Giugno 1986, con il peso di 16 quintali, questa croce ha il primato di croce più grande delle Apuane.

Alla base della croce si trova una targa in marmo che reca la frase: “I montignosini, innalzando questa croce, o Signore, invocano pace ed amicizia tra i popoli di tutto il mondo senza guardare il colore della loro pelle o della loro bandiera. Illumina, Iddio di tutte le genti, i potenti ed infondi loro saggezza! Il mondo aspetta e spera. La croce è stata issata sul monte Folgorito il 12 giugno 1986”.

Sulla vetta è presente anche una trincea tedesca ancora discretamente conservata.

A fondo articolo trovate il link al video del posizionamento della croce.!!!

Sentieri per arrivare sul Monte Folgorito

Scorcio del sentiero 140 verso il Monte Folgorito

Il sentiero che porta alla cima del Folgorito è il sentiero 140 detto “Sentiero della Linea Gotica”, che può essere intrapreso principalmente da:

  • Foce del Termo (o del Campaccio o Pasquilio)
  • Seravezza.

Da Foce del Termo al Monte Folgorito (escursione di mezza giornata)

Essendo arrivata nel pomeriggio inoltrato sono partita dalla Foce del Termo (827 mt): l’itinerario più veloce per arrivare alla vetta.

In questo caso il sentiero, un facile stradello, si snoda per un primo tratto in una fitta abetaia per uscirne in prossimità dei ravaneti del Monte Carchio (un po’ inquietanti!).

Poco dopo i ravaneti sulla sinistra si trova il sentiero per il Passo delle Forche (880 mt) che rappresenta la parte iniziale della cresta del Folgorito salendo dal 140. In questo tratto sono presenti molti resti di fortificazioni tedesche della linea gotica. Una curiosità: fu qui che ebbe inizio, il 5 aprile 1945, l’attacco finale che portò alla liberazione del territorio apuano.

Dalle Forche si prosegue fino alla Sella Nord e da qui in pochi minuti si arriva alla vetta del Monte Folgorito.

In alternativa si può proseguire diritti lungo lo stradello, si tratta della “Strada dei Tedeschi”, e da qui proseguire, passeggiando ai bordi di un bel bosco misto di caducifoglie da un lato e con la vista sulla costa dall’altro, fino a Col di Melo, da dove si raggiunge Sella Nord e poi la vetta.

Io ho scelto la seconda opzione, passando per le Forche al rientro.

Questo percorso è una bella e semplice passeggiata fino a Sella Nord, da lì alla vetta vi è però un breve tratto in cui occorre prestare maggiore attenzione per la presenza di alcuni punti esposti.

La camminata regala bellissime e varie fioriture. L’ultimo tratto che sale da sella Nord alla cima presenta una grande abbondanza di ginepro purtroppo quasi completamente seccato.

A Col di Melo, nei pressi di un bel ciliegio, ho notato una discreta presenza di giunchiglie anche se al mio passaggio (21 Maggio) erano già in fase di sfioritura.

Scorcio del sentiero 140 verso il Monte Folgorito

Prima di rientrare a Foce del Termo ho fatto una piccola deviazione fino alla Baita Garibaldi o Baracca Garibà, una costruzione in legno e muratura situata in posizione panoramica alla base del Folgorito, sul versante mare.


Baracca Garibaldi, poco sotto la vetta del Monte Folgorito

Baita Garibaldi o Baracca Garibà. Si tratta di una piccola costruzione, in parte di legno ed in parte in muratura e fornita di un ampia vetrata, costruita in posizione panoramica sul mare poco sotto la cima del Folgorito, a breve distanza dal sentiero che porta in vetta. All’esterno della baracca sono posizionati un gazebo, alcuni tavoli, una panchina ed un altalena il tutto vista mare. Mi dicono che la baracca sia a pubblico uso ma non ho certezza in merito, io l’ho trovata chiusa, se ho novità vi aggiorno!


Note tecniche e mappa

Anello: Foce del Termo (827 mt slm)/ Monte Folgorito vetta (911,5 mt slm)/ Baracca Garibaldi/ Foce del Termo

Dislivello: +250 -250
Durata del percorso: 2 ore e 10 (senza considerare soste)
Lunghezza percorso: 6,2 km 
Difficoltà: E
Sentieri: 140
Criticità: nessuna in particolare, ma occorre prestare attenzione nel breve tratto che sale da Sella Nord alla vetta
Periodo: tutto l’anno

Mappa anello Foce del Termo, Monte Folgorito, Baita Garibaldi, Forche, Foce del termo

Da Seravezza al Monte Folgorito (escursione di intera giornata)

Il sentiero 140 partendo da Seravezza, supera il solco della Canala, raggiungendo la frazione ormai abbandonata di Cerreta S. Nicola, da qui la Baita Garibaldi, Col di Melo, Sella Nord e la vetta.

In questo caso il tempo di percorrenza totale andata e ritorno (non considerando le soste) è di circa 4 ore per una lunghezza di 9,7 ed un dislivello è di +841 mt/ -841mt.

Nota: non ho ancora fatto questo percorso quindi i dati sono stati presi su carta, appena avrò modo di farlo aggiornerò l’articolo!

La leggenda del Monte Folgorito

Il Monte Folgorito era in passato considerato dai locali un luogo pericoloso da cui tenersi lontani, sarà per il fatto che la sua vetta è spesso colpita dai fulmini, ma anche perché più di una leggenda lo identifica come luogo frequentato spesso dal demonio!

Secondo una di queste leggende nei pressi del monte viveva un santo eremita, un giorno il demonio sotto forma di giovane e bella ragazza, provò a tentarlo ma l’eremita lo fece fuggire mostrandogli una croce. Il diavolo fuggì così velocemente che al suo passaggio scavò il solco tra il Folgorito ed il Carchio, solco detto appunto solco dell’inferno.

Secondo un’altra leggenda proprio nel solco dell’inferno, una valle buia e umida, viveva il diavolo che, odiando ogni forma di bellezza, impediva in questo luogo la crescita di piante e fiori. Qualche fonte riporta che da qualche parte nel solco dell’inferno, su alcune rocce, vi siano impresse le impronte del diavolo!

Come arrivare a Foce del Termo/Pasquilio

Il Pasquilio si raggiunge da Massa percorrendo Via Bassa Tambura, passando per Pariana ed Altagnana, o da Montignoso tramite Via della Resistenza, passando per Cerreto e San Eustachio. Da entrambe le località il tempo per arrivare è di crica 45/50 minuti.

Al termine della strada asfaltata è presente un grande parcheggio.

Consigli utili

  • Utilizzare scarpe da trekking
  • Escursione adatta a bambini (prestate particolare attenzione nel tratto che sale da Sella Nord alla vetta)
  • Escursione adatta ai nostri amici a 4 zampe
  • Rispettate sempre la Natura
    • non danneggiate piante
    • non disturbate gli animali
    • portate via i vostri rifiuti
    • non accendete fuochi

Articolo e foto di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte. 

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