San Pellegrino in Alpe, il borgo più alto dell’Appennino

San Pellegrino in Alpe situato sull’ Appennino tosco-emiliano, a 1525 metri sul livello del mare, è la località permanentemente abitata (non sede comunale) più elevata dell’Appennino. Il piccolo paese vanta anche un altra singolare caratteristica: una parte appartiene alla provincia di Modena, ed un altra alla provincia di Lucca. In questo articolo vi racconto altre curiosità e vi fornisco informazioni utili su questo piccolo ma suggestivo borgo!

San Pellegrino in Alpe, cartello

San Pellegrino in Alpe: storia e leggende

La “Via Bibulca”, che partendo da Lucca risaliva la valle del Serchio, passando per San Pellegrino in Alpe, superava l’Appennino e scendeva verso Modena e Reggio Emilia, ha rivestito in passato, e soprattutto in epoca medievale, una grande importanza ed era quindi frequentata da molti viandanti, in particolare pellegrini e mercanti.

Per dare assistenza a questi viandanti sorse, attorno al 1110, un ospitale. Per la fatica del cammino, il rigore delle condizioni climatiche, la presenza di ladri e banditi, l’ospitale di San Pellegrino era una tappa fondamentale per i viaggiatori. All’ospitale venne affiancata anche una piccola chiesa dedicata ai Santi eremiti Pellegrino e Bianco che la leggenda vuole abbiano vissuto da eremiti proprio in questa zona ed i cui resti sono conservati nella chiesa sotto un tempietto di marmo.

Nel tempo il complesso acquistò sempre più importanza tanto da ricevere donazioni da Papi ed Imperatori e la chiesa venne ampliata. Con la costruzione di nuove vie di comunicazione tra Toscana ed Emilia Romagna, San Pellegrino In Alpe perse completamente importanza come valico, ma a tutt’oggi rimane una meta di pellegrinaggio, soprattutto estivo.

Ospitale di San Pellegrino in Alpe

Le leggende di San Pellegrino in Alpe

La leggenda di San Pellegrino narra che il santo, figlio di un re scozzese, sarebbe vissuto per anni in preghiera su queste montagne e proprio qui sarebbe morto. Secondo la leggenda San Pellegrino morì all’interno di un albero cavo sulla cui corteccia il santo scrisse la sua vita.

Sul luogo in cui morì il santo si trova una grande croce di faggio che viene sostituita ogni anno il 1° Agosto, in occasione della festa patronale del Santuario dedicato ai due santi eremiti. La vecchia croce dopo la sostituzione viene bruciata.

Molti pellegrini nel corso dei secoli si sono recati a pregare presso la croce di faggio. Si dice che la corteccia del faggio della croce sia un oggetto di protezione e che porti pace, per questo pellegrini e visitatori ne prelevano frammenti per tenerla con se o per regalarla ai propri cari.

La croce di Faggio che sorge nel luogo in cui la leggenda narra morì San Pellegrino

Un’altra leggenda è invece quella del “Giro del Diavolo“. Secondo questa leggenda San Pellegrino, tentato dal Diavolo, dopo aver perso la pazienza, gli sferrò uno schiaffo così forte da fargli attraversare l’intera valle, fino a farlo sbattere contro le Alpi Apuane. Le Apuane vennero oltrepassate e bucate dal corpo del Diavolo in corrispondenza del Monte Forato, ben visibile da San Pellegrino in Alpe, così chiamato per il grande foro ad arco che lo contraddistingue.

Cosa fare a San Pellegrino in Alpe

San Pellegrino in Alpe, oltre essere meta di pellegrinaggio, vanta anche la presenza molti sentieri escursionistici ed è quindi possibile effettuare nei suoi dintorni delle belle escursioni di trekking. Da San Pellegrino in Alpe passa anche la Via del Volto Santo.

San Pellegrino in Alpe offre inoltre una straordinaria vista d’insieme sulle Apuane e su tutta la vallata sottostante. Nell’antico ospitale è inoltre visitabile il Museo Etnografico “Don Lorenzo Pellegrini”.

Le Alpi Apuane viste da San Pellegrino in Alpe

Come arrivare

San Pellegrino in Alpe è raggiungibile dall’Emilia-Romagna attraverso il Passo delle Radici, 1529 m s.l.m., e dalla Toscana tramite la strada provinciale SP72, che sale in maniera molto ripida dalla Garfagnana.

Grazie per avermi letto! Se l’articolo su vi è piaciuto, condividetelo!

Potrebbero interessarvi anche altri articoli dedicati alla Toscana>>> e all’Emilia Romagna>>>

Per informazioni, suggerimenti o per collaborazioni contattatemi lasciando un commento qui sotto o  cliccando qui!

E se vi va seguitemi sui social:

Facebook

Instagram

Articolo e foto ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.

Condividi l'articolo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *