Qualche giorno parte della costa ligure e la parte più a nord della costa toscana sono state interessate dal caligo, la nebbia del mare. Relativamente frequente in Liguria si tratta di un fenomeno molto raro nella mia zona (Carrara), da queste parti pare infatti essersi verificato dal 1970 ad oggi solo tre volte, personalmente in effetti l’ ho visto solo due volte nella mia vita! Quest’ultima volta è stato particolarmente intenso ed è durato molte ore, spingendosi per alcuni chilometri nell’entroterra. Ma cos’è il caligo e quale leggenda lo avvolge? Ve ne racconto in questo articolo, buona lettura!
Il fenomeno del Caligo, la nebbia del mare
La “nebbia marittima da avvezione”, chiamata caligo o anche macaia o lupa di mare, è un fenomeno meteorologico che può verificarsi nel periodo tardo invernale e primaverile nelle località costiere della Liguria ma anche sulla costa apuana.
Il fenomeno si verifica quando una corrente d’aria calda umida passa, per avvezione (movimento orizzontale dei flussi d’aria) sopra l’acqua ancora fredda del mare. L’aria raffreddandosi da origine alla nebbia del mare.
La sua formazione è tipica del periodo tardo invernale e dell’inizio primavera quando poi anche l’acqua del mare si riscalda il fenomeno ovviamente non può più verificarsi.
La leggenda del Caligo
Tra i pescatori e la gente di mare si narra che la nebbia del mare avvolga spiriti che tornano per recuperare le anime rimaste “imprigionate” tra la terra e l’aldilà e che per questo motivo non riescono a trovare pace.
Gli “spiriti del mare”, avvolti nella fitta nebbia, invisibili agli occhi dei vivi, arrivano durante la caligo cercano queste anime tormentate, le prendono con loro e le accompagnano nell’aldilà per liberarle dalla sofferenza. Passando sul mare, cullate dalle onde, le anime spaventate si calmano ed affrontano il passaggio con serenità per trovare finalmente pace.
Conoscevate già la leggenda del caligo o ne conoscete altre su questo particolare ed affascinante fenomeno? Se vi va raccontatemelo nei commenti!
Articolo ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata.
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