Castello di Bardi: alla scoperta di uno dei castelli/fortezza più grandi d’Europa

Castello di Bardi, corpo di guardia

Chi mi segue da un po’ sa che le visite ai castelli sono una delle mie passioni, tanto che nel 2016 ho dato avvio ad un progetto dedicato ai castelli della Lunigiana con il quale mi propongo di visitarli tutti ed ovviamente raccontarli qui sul blog. Così quando un paio di domeniche fa mi è capitato, in modo assolutamente inaspettato, di ritrovarmi al  Castello di Bardi,  anche se non rientra tra i castelli della Lunigiana, con grande entusiasmo mi sono lanciata alla sua scoperta, restandone incantata. Contrariamente al solito, questa escursione non era in solitaria ma in compagnia di un piccolo gruppo di amici, compagnia d’eccezione per altro ( ma questa è un’altra storia 🤐🤐, seguite il link a fondo articolo se siete curiosi). Buona lettura!!

Castello di Bardi: accenni di storia

Castello di Bardi visto dal basso

Il Castello di Bardi, o Fortezza di Bardi, sorge su di un enorme sperone di roccia di diaspro rosso, alla confluenza dei torrenti Ceno e Noveglia, in provincia di Parma.  Nel medioevo questa zona era una zona strategica poiché importante tappa sul percorso della Via degli Abati e a breve distanza anche dalla Via Francigena .

Il borgo nacque molto probabilmente come insediamento barbarico all’epoca delle prime occupazioni, il nome Bardi deriva infatti da Longobardi.

La realizzazione del castello-fortezza si può collocare tra il IX e X secolo sotto il dominio di Berengario del Friuli.

Il castello fu governato da una consorteria di nobili locali, i conti di Bardi, fino al 898 d.c. quando, assieme all’intera roccia, fu acquistato dal vescovo di Piacenza Everardo allo scopo di creare un  luogo di riparo dalle invasioni ungariche che in quel periodo stavano martoriando il Nord Italia (questo atto di acquisto è il primo documento storico relativo al castello).

Nel 1257 il castello fu acquistato dalla famiglia Landi assieme alle valli del Taro e del Ceno, dando avvio alla trasformazione della struttura da fortezza a residenza principesca.

Nel 1682, alla morte dell’ultima discendente dei Landi, Maria Polissena, il castello fu venduto al duca di Parma e Piacenza, Ranuccio II il Farnese.

Con l’estinzione anche della famiglia Farnese, nel 1731, il borgo ed il castello di Bardi, come tutto il ducato, passarono ai Borboni, ai Francesi, di nuovo ai Borboni ed infine al Piemonte.

Con l’Unità d’ Italia, il castello fu trasformato in carcere militare ed in seguito, nel 1868, ceduto al comune di Bardi, che vi istituì la sede degli uffici comunali che vi rimasero fino agli anni ’60. In seguito il castello fu finalmente aperto al pubblico.

Castello di Bardi: la struttura

Castello di Bardi, la vista salendo dal basso

Il Castello di Bardi, costruito interamente in pietra, ha un’architettura molto elaborata. Il fulcro di origine è il mastio attorno a cui si è poi sviluppato il resto della struttura.

Il castello, seconda fortezza militare in europa per grandezza, è interamente circondato da mura alte oltre 30 metri dotate di cammino di ronda, ancora interamente percorribile. Le mura seguono la conformazione della roccia e per questo hanno una linea piuttosto irregolare.

Dalla struttura sporge, dall’angolo sud ovest, solo un grosso torrione circolare, che risale al XV secolo.

All’interno del castello sono presenti numerosi edifici, posti a differenti livelli e collegati da scale e ripide che, a scopo difensivo, girano tutte verso destra, e da corridoi tortuosi.

Castello di Bardi: la visita in dettaglio

Il Castello di Bardi è, tra quelli che ho visitato ad oggi, quello con la miglior organizzazione per le visite.  All’ingresso viene consegnata una brochure con una dettagliata guida alla visita. Nella brochure è riportata anche una “mappa” del castello con le varie zone d’interesse numerate, così da poter effettuare una visita completa anche se non ci si avvale del servizio guida.

Appena varcato il primo ingresso del castello (dopo il quale è posta la biglietteria), seguendo la strada principale d’accesso, alla cui sinistra è possibile percorrere le postazioni di difesa basse, si arriva ai primi bastioni d’artiglieria rinascimentale e poi al ponte levatoio (ora sostituito da un ponte fisso).

Passato il ponte levatoio si visita il corpo di guardia, dove è possibile ammirare delle armature ed altri oggetti militari.

Continuando ad avventurarsi all’interno della fortezza, si scoprono la ghiacciaia, la stalla, la cantina e le antiche scuderie, al momento non visitabili.

Continuando a salire ci si ritrova di fronte alla Piazza d’Arme, ampio spazio aperto che veniva utilizzato per funzioni militari.

All’imbocco della Piazza, salendo alcuni gradini, si entra in quelli che un tempo erano gli alloggi dei soldati e che oggi ospitano il Museo della Civiltà Valligiana ( più avanti trovate il paragrafo dedicato ai musei presenti nel castello).

In fondo agli alloggi dei soldati, una tortuosa e ripida scaletta in pietra, porta ai camminamenti di ronda.  I camminamenti, lunghi centinaia di metri e percorribili interamente, offrono alla vista un panorama mozzafiato su tutta la valle.

Proseguendo lungo i camminamenti, scendendo una stretta scala in legno, si incontra uno spazio privo di mura ma dotato di una grossa grata di ferro. La guida ci ha spiegato che un tempo la grata non era presente e che a quel punto di guardia venivano assegnati i soldati più “svogliati” così che, per evitare di cadere nel vuoto, fossero obbligati a rimanere svegli.

Proseguendo lungo il camminamento si visitano le prigioni, la sala delle torture ed il forno [originariamente forno e stanza torture ovviamente non erano collegati tra loro].

Continuando il percorso sui camminamenti si incontrano la torre di guardia sud-ovest, la torre di guardia nord ovest , le stanze della servitù e la torre dell’orologio, da qui, scendendo, si torna alla Piazza d’Arme.

Di fronte alla piazza si trova una scalinata a due rampe da cui  si accede al Cortile d’Onore e da qui alle Sale dei principi, che erano la zona del castello in cui risiedevano i Principi Landi.

Durante la visita delle sale, dedicate oggi a mostre di vario genere, meritano particolare attenzione:

  • i soffitti lignei a cassettoni delle sale 1, 2, 4, 6
  • il camino di arenaria del XVI secolo della sala 7
  • la volta della sala 12, in cui sono dipinte le località che appartenevano allo stato dei Landi
  • la volta della sala 11, dove è raffigurato  lo stemma della casata Grimaldi di Monaco e le loro proprietà in Italia. La sala fu affrescata in occasione del matrimonio tra Maria Landi ed Ercole Grimaldi signore di Monaco.

Uscendo dalle Sale dei Principi ci si ritrova in un piccolo ma pittoresco cortile, il Cortile del Pozzo, situato ai piedi del Mastio.

Il Mastio, originariamente adibito ad abitazione, fu successivamente trasformato in prigione. L’ultimo piano era invece riservato ad un altro a corpo di guardia.

Nel Cortile del Pozzo si affacciano anche gli antichi granai che oggi ospitano il Museo della Fauna e del Bracconaggio.

Dirigendoci di nuovo verso il Cortile d’onore, sul lato destro, in uno stretto corridoio, ha attratto la mia attenzione una foto raffigurante un fantasma. La guida mi ha spiegato che in quel punto è stato, qualche anno fa, fotografato il fantasma del castello 😱. [ In un castello che si rispetti può forse mancare un fantasma??? Certo che no!!! Ma questa storia meritava un post dedicato, lo trovate qui: “Il fantasma del castello di Bardi” ]

Entrando nel Cortile d’onore dal Cortile del Pozzo, si esce su di un colonnato cinquecentesco sotto il quale si trovano i resti della Cappella dei Principi. Sul pavimento del porticato si possono ammirare le tracce di un mosaico raffigurante lo stemma del Principe Federico Landi (due serpenti incrociati).

La nostra visita al Castello di Bardi si è conclusa nella Taverna dei Soldati, dove abbiamo potuto gustare un buon caffè e dissetarci con acqua fresca.

Castello di Bardi: il castello dei musei e delle mostre

Il Castello di Bardi ospita al suo interno anche importanti collezioni permanenti:

  • Il Museo della Civiltà Valligiana, ospitato nelle stanze dei soldati e dei cortigiani, vi si possono ammirare mobili, oggettistica ed attrezzi da lavoro del passato
  • Il Museo Archeologico, in cui sono presenti reperti archeologici dell’età del bronzo;
  • Museo della Fauna e del Bracconaggio, in cui è conservato materiale riguardante il tema della caccia e del trappolaggio, a scopo didattico e di sensibilizzazione.

Negli ultimi anni ai tre musei si sono aggiunte le collezioni:

  • “Un saluto d’epoca: vecchie cartoline dalla Valceno”, in cui si possono ammirare raffigurazioni d’epoca del Castello, del borgo e delle zone limitrofe;
  • “Arte e mestieri dell’Est Europeo”, con sculture e dipinti della collezione Ferrarini-Nicoli;
  • ” Esposizione delle Maschere Italiane”.

Informazioni utili

Orario di apertura

Il Castello di Bardi è aperto tutto l’anno con i seguenti orari ( aggiornato a Luglio 2019):

  • Gennaio e Febbraio: su richiesta
  • Marzo: aperto il Sabato ed i giorni festivi 10.00/ 18.00
  • Aprile/Maggio: aperto il Sabato ed i  giorni festivi 10.00/ 19.00; giorni feriali 14.00 / 17.00
  • Giugno/Settembre:  aperto il Sabato ed i giorni festivi 10.00/19.00; feriali 14.00/19.00
  • Luglio: aperto tutti i giorni 10.00/19.00
  • Agosto: giorni feriali dalle 10.00 /19.00; giorni festivi dalle 10.00 / 20.00
  • Ottobre: aperto il Sabato ed i Festivi dalle 10.00/18.00; giovedì e venerdì 14.00/17.00
  • Novembre/Dicembre:  aperto il Sabato ed i giorni festivi dalle 10.00/17.00 ( chiuso il 25 Dicembre)

Costo biglietti

Castello di Bardi, biglietto ingresso

  •  Intero : €uro 7,00
  • Ridotto (max 14 anni): €uro 4,50
  • Gruppi scuole: €uro 4,50
Visite guidate gruppi:

Nota: per i gruppi è necessaria la prenotazione con minimo 2 giornate di anticipo!

Gruppi 1/20 persone:

  • Biglietto  + quota di €uro 30,00 per servizio guida

Gruppi con più di 20 persone:

  • Biglietto + quota di €uro 50,00 per servizio guida

Tariffe per aperture riservate nel periodo gennaio /febbraio:

Nota: per le aperture straordinarie è necessaria la prenotazione con minimo 2 giornate di anticipo.

Gruppi da 1/20 persone:

  • Biglietto di ingresso + Quota di €uro 50,00 per apertura riservata + €uro 30,00 per servizio guida su richiesta

Gruppi oltre 20 persone:

  • Biglietto di ingresso + Quota di € 50,00 per apertura riservata + € 50,00 per servizio guida su richiesta

Agevolazioni e convenzioni:

  • Card  ”I Castelli del Ducato” sconto  1.00  € sul biglietto
  • Card Residenti: 5,00 €
  • Visita guidata gratuita nei seguenti orari (possono subire variazioni):
    • 11.00 e 16.00 nei giorni in cui il castello è aperto mattina e pomeriggio;
    • 15.00 nei giorni in cui il castello fa apertura solo pomeridiana fino alle 17.00;
    • 16.00 nei giorni in cui il castello fa apertura solo pomeridiana fino alle 18.00.

Come arrivare

Castello d Bardi, come arrivare

In auto:

Bardi è raggiungibile  in auto con  l’autostrada A15 uscita Fornovo, da qui dovete seguire  la provinciale per Varsi-Bardi.

In treno o altro mezzo pubblico

La città stazione più vicina a Bardi è Fornovo ( circa 35 km). Da qui Bardi è raggiungibile con autobus della linea Fornovo-Bardi.

Contatti diretti Castello di Bardi

Per informazioni e prenotazioni potete fare riferimento ai seguenti contatti diretti del castello:

Telefono: 0525 733066

Mail: info@castellodibardi.info

Ah già, la compagnia d’eccezione di questa escursione potete scoprirla cliccando qui >>> 

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Articolo e foto di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata. 

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22 thoughts on “Castello di Bardi: alla scoperta di uno dei castelli/fortezza più grandi d’Europa

  1. Anche io adoro visitare i castelli e questo, pur non avendolo ancora visto, lo avevo annotato tra le possibili destinazioni di un itinerario che stavo abbozzando lo scorso anno per un weekend in quelle zone, ma che poi per questioni di tempo ho dovuto escludere.
    Terrò preziose le tue indicazioni per un’eventuale futura visita

  2. Amo i castelli. Appena ne ho la possibilità programmo sempre una visita per andare a scoprirne di nuovi. Questo nello specifico non lo conoscevo e mi ha incuriosito moltissimo.

  3. Come non rimanere affascinati dai castelli e dagli aneddoti e misteri che vi aleggiano? Questo di Bardi sembra meraviglioso. Incredibile potersi appoggiare oggi su una grata in ferro che in passato mancava proprio per tenere in guardia i soldati che altrimenti sarebbero precipitati giù! Bel racconto!!

  4. Ho visitato già diverse volte i castelli del ducato di Parma e Piacenza e sono francamente molto belli e ben organizzati. Questo ci manca! Provvederemo questa primavera

  5. Anni fa nel mio peregrinare vidi l’insegna del castello ma non avevo tempo per visitarlo. Ora me ne pento di non esserci tornata, è bellissimo dentro e fuori

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