Castellaccio di Aiola, Lunigiana: alla scoperta dei ruderi di un antico castrum

Continuo con i racconti delle meraviglie da scoprire nel comune di Fivizzano parlandovi questa volta del Castellaccio di Aiola, un antico e misterioso castello i cui ruderi sono stati recuperati recentemente (2021) ricavando un bel percorso escursionistico esplorativo. Buona lettura!

Il Castellaccio di Aiola, un castello avvolto nel mistero

Il Castellaccio di Aiola si trova poco sopra il borgo di Aiola ad un altezza di circa 450 metri s.l.m., alle pendici delle Apuane. Siamo quindi all’interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane!

Si tratta di un’antica costruzione realizzata con il calcare cavernoso, tipico della zona, edificata su uno sperone di roccia del Monte San Giorgio.

Il castello si trovava in posizione dominante sull’intera Valle del Lucido ed in particolare sulla confluenza tra il Lucido di Equi e quello di Vinca.

L’antico castrum era costituito da pochi edifici e circondato da alte mura merlate disposte a triangolo. Le mura non erano presenti lungo il lato sud poiché il castello era da quel lato delimitato da un precipizio.

L’imponente struttura era costituita da due parti:

  • il castello di sotto, costituito da pochi edifici isolati
  • il castello di sopra, posizionato 70 metri sopra il primo, al vertice del triangolo

Non si hanno notizie certe sulla data dell’ edificazione di questo castrum, ma se ne hanno attestazioni già tra il 1029 ed la meta del XV secolo, periodo in cui probabilmente fu smantellato per liberare il passaggio lungo la via -allora l’unica- che univa Aiola a Vinca.

Non si sa neppure quale fosse l’originario utilizzo del castellaccio ma i resti fanno pensare che sia stato utilizzato nel tempo anche come prigione. Secondo alcuni pare fosse presente un profondo pozzo -non più visibile- adibito all’esecuzione dei condannati. Di certo si sa che era già in stato di rudere nel XVIII secolo periodo in cui iniziò ad essere chiamato Castellaccio.

Il recupero del Castellaccio

Nel tempo la vegetazione ha avvolto e nascosto i resti del castellaccio di Aiola e solo recentemente il castello ha rivisto la luce grazie ad alcuni interventi di recupero.

Gli interventi sono stati voluti e realizzati dal comune di Fivizzano con il contributo del Parco Regionale della Apuane e la collaborazione di Legambiente e dalle locale sezione CAI

Grazie al recupero è oggi possibile ammirare i resti del castello percorrendo un facile percorso escursionistico che prende avvio poco sopra il borgo di Aiola.

Il percorso del Castellaccio

Il punto di partenza del percorso è la piazza della chiesa di San Maurizio, salendo lungo la scalinata a sinistra ci si addentra nel bosco e ci si immette sul sentiero 39 che, sulle orme dell’antica strada, conduce da Aiola a Vinca.

Dopo circa una decina di minuti di leggera salita si incontra, sulla destra, il sentiero che conduce al castellaccio, ben segnalato dai cartelli.

Imboccando il sentiero si “entra nel castrum” attraversando la Porta di Aiola e si possono ammirare gli imponenti resti delle mura merlate.

Seguendo il sentiero si costeggiano i vari edifici fino a giungere ad uno spiazzo attrezzato con panchine in prossimità della porta di Vinca.

Si prosegue poi salendo: non attraversate la Porta di Vinca, perché la traccia finisce in mezzo al bosco!

Lungo la salita si possono osservare dei basamenti di una teleferica che era usata (fino al 1946) per trasportare la quarzite estratta in una cava posta nelle vicinanze a valle, più precisamente in località Acqua Nera.

Continuando a salire si torna sul sentiero 39, e da qui si procede fino al Castello di Sopra con la sua caratteristica torre circolare.

Poco più avanti del Castello di Sopra, sotto al sentiero, si trova una sorgente, ma al mio passaggio non era praticamente presente acqua.

Note tecniche (con partenza dalla chiesa di Aiola ed arrivo al castello di Sopra, andata e ritorno):

  • Lunghezza: 2,5 km
  • Dislivello : 208mt +/ 208mt –
  • Tempo percorrenza: 1 h e 15‘ (il tempo di percorrenza può variare anche di molto in base all’allenamento, al passo ed all’esperienza personali).

Il castellaccio è inserito nel Sentiero delle Acque e dei Geositi.

NOTA: il sentiero 39 procede poi in direzione di Vinca ma ATTENZIONE perché si fa poi impegnativo ed esposto ed è quindi consigliato ad escursionisti esperti. Un brevissimo tratto -circa 3 metri- in seguito ad una frana, è segnalato come “EEA” (escursionisti esperti con attrezzatura), è infatti presente cavo d’acciaio a cui assicurarsi.

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Articolo di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte. 

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