Trekking Isola Palmaria, Liguria

Finalmente pochi giorni fa sono riuscita, dopo anni che me lo riproponevo, a visitare l’Isola Palmaria, l’isola più grande del piccolo ma incantevole arcipelago spezzino. Come immaginavo fare trekking sull’isola Palmaria offre straordinarie emozioni e annovero quindi questa esperienza tra le escursioni imperdibili del mio territorio. Ve ne racconto in questo articolo, buona lettura!

Trekking Palmaria. vista sullo stretto dell bocche e su Portovenere
©ilmiomondolibero.it

Trekking Isola Palmaria: il giro a piedi dell’Isola

L’Isola Palmaria è situata all’estremità occidentale del Golfo della Spezia, di fronte al bellissimo borgo di Portovenere, del cui comune fa parte, e da cui è separata da uno stretto braccio di mare denominato ” le bocche”.

L’isola è raggiungibile tutto l’anno da Portovenere con il cosiddetto “barchino dei residenti” ed in estate anche da La Spezia con comodi traghetti. Nel primo caso si arriva in località Terrizzo, nel secondo in località Pozzale [trovate tutti i dettagli più sotto nel paragrafo dedicato]. A mio giudizio, per chi arriva sull’Isola per effettuarne il giro a piedi, arrivare a Terrizzo è la soluzione migliore.

Avendo effettuato l’escursione in Ottobre personalmente ho usufruito del “barchino dei residenti” (servizio dedicato ai residenti per recarsi al lavoro, scuola e vi dicendo ma che può essere usato da chiunque) che ho trovato comodo, puntuale e molto suggestivo offrendo l’inusuale vista sul borgo di Portovenere dallo stretto delle “Bocche di San Pietro”.

  • NOTE TECNICHE
    • Partenza e arrivo: Portovenere
    • Dislivello: 186 mt circa
    • Tempo di percorrenza giro isola: 3/4 ore (ma ovviamente molto dipende dal grado di allenamento e dal passo)
    • Difficoltà: E
    • Periodo consigliato: tutto l’anno
    • Attrezzatura: scarponcini da trekking (indispensabili), abbigliamento adatto alla stagione, consigliati i bastoncini telescopici

Approdati a Terrizzo troverete vari cartelli che indicano diversi sentieri. Il più completo, ma anche il più impegnativo, è quello indicato come “giro isola”.

Il sentiero, essendo ad anello, da Terrizzo, può essere intrapreso sia imboccandolo da destra che da sinistra. Il mio consiglio è di compierlo in senso antiorario (in pratica imboccando a Terrizzo il sentiero a destra) così da effettuare il tratto più impervio in salita, poiché in discesa può risultare scivoloso e sdrucciolevole soprattutto in caso di terreno umido,.

Primo tratto giro isola (in senso antiorario)

Il primo tratto del sentiero si snoda su una sorta di comoda mulattiera che costeggia un tratto di costa in cui si alternano basse scogliere e spiaggette sassose. Da questo punto si gode di una bellissima vista su Portovenere!

Dopo poche centinaia di metri la visuale si apre sullo “stretto delle bocche” e sulla bellissima Chiesa di San Pietro, che vista da questa angolazione lascia letteralmente senza fiato!

Continuando il percorso si passa davanti ad un ampio edificio, il Saladero, luogo in cui fino agli anni ’60 si salavano le acciughe, si supera un bunker, la Cava Carlo Alberto e si arriva a Punta Befettuccio dove comincia il sentiero vero e proprio.

Punta Befettuccio è posta proprio di fronte alla Chiesa di San Pietro e naturalmente qui è immancabile una sosta foto!! Imboccando il sentiero in senso orario avrete il vantaggio di arrivare a questo punto, a mio avviso il più panoramico dell’intero percorso di trekking dell’isola Palmaria, in favore di luce per i vostri scatti fotografici!

Trekking isola Palmaria, primo tratto giro isola ( senso antiorario)
©ilmiomondolibero.it
Trekking Isola Palmaria, indicazioni lungo il sentiero
©ilmiomondolibero.it Indicazioni a Punta Befettuccio

Secondo tratto giro isola

Dopo aver regalato questo straordinario spettacolo, il sentiero inizia a salire, con il suo tratto più impervio, verso la “vetta dell’isola” passando tra cespugli di macchia mediterranea. A circa metà salita il panorama si apre su tutta la meravigliosa costa delle Cinque Terre e sul Monte Muzzerone con le sue spettacolari pareti a picco sul mare.

In questo tratto occorre fare particolare attenzione se si è in compagnia di bambini o dei nostri amici a 4 zampe poiché si aprono spiazzi a picco sul mare, ci si trova proprio sopra la falesia ed in particolare sopra la Grotta Azzurra.

Proseguendo si sale lungo un tratto roccioso attraverso un sentiero scavato, ci si addentra in un boschetto dove si trova un tratto con corda, si oltrepassa un traliccio e si arriva nei pressi di alcune postazioni di tiro dismesse, avamposto della Batteria del Semaforo che si trova poco più avanti. Arrivati a questo punto siete praticamente in vetta!

Trekking isola Palmaria, vista sullo stretto delle bocche, sulla chiesa di San Pietro e sulla costa
©ilmiomondolibero.it
Sulla vetta dell'Isola Palmaria
©ilmiomondolibero.it

In vetta

Arrivati in vetta, ad un altitudine di circa 185 mt sul mare il sentiero torna pianeggiante regalando begli scorci sul mare aperto.

Proseguendo si trova un bivio, a destra è segnalato l’ostello, a sinistra si arriva invece alla Batteria del Semaforo oggi sede dell’orto botanico della Palmaria, dove si possono scoprire molte curiosità sulla flora locale.

Noi ci siamo inoltrati nell’orto botanico ma in ogni caso, sia prendendo a destra che a sinistra si arriva all’ingresso della Batteria adibito ad ostello.

Nota sull’ostello: L’ostello, di proprietà del comune di Portovenere, nella mia prima visita (ottobre 2020) era chiuso causa Covid. Alla mia seconda visita (Novembre 2022) l’ostello era ancora chiuso e mi è stato riferito che è abitato da una famiglia.

Costeggiando l’edificio si scende per un tratto lungo una strada carrabile e, dopo circa 200 metri, sotto ad un radar, si trova un altro bivio. Qui è possibile decidere se tornare verso Terrizzo percorrendo la “Strada dei carcerati” o proseguire per la località Pozzale. Personalmente vi consiglio, se il tempo a vostra disposizione ve lo permette, di optare per la discesa al Pozzale. Considerate però che la risalita è piuttosto impegnativa!

Da questo punto si stacca anche il sentiero che porta a Forte Cavour, fortificazione militare ormai invasa dalla vegetazione ma un tempo elegante e sinuosa considerata uno dei più pregevoli esempi dell’arte militare di difesa.

Discesa a Pozzale

Dal sentiero che scende verso Pozzale la vista spazia dall’Isola del Tino al mare aperto, a cale e calette, regalando altri meravigliosi scorci sul Mar Ligure.

Da questo sentiero si distacca anche il tratto di sentiero che porta alle Cave di Portoro, dove sono ancora visibili resti delle attrezzature utilizzate per estrarre e trasportare il pregiato marmo nero.

Nella mia seconda visita mi sono portata al margine delle cave da dove ho potuto vedere dall’alto i resti di alcune delle attrezzature e le “via di lizza”. L’orario di partenza del battello non mi ha permesso di poter scendere più in basso ma ci proverò sicuramente in una prossima visita!

La discesa al Pozzale diretta, senza deviazione alle Cave, richiede circa 30 minuti.

A Pozzale si trova il pontile in cui attraccano i battelli provenienti da La Spezia, un stabilimento attrezzato ed alcuni tratti di spiaggette di ghiaia o lastroni di pietra: un ottimo punto in cui fermarsi per il pranzo e se la temperatura lo permette farsi un bagno rigenerante. A Pozzale è presente un bar ristorante che è aperto solo nella bella stagione.

Ultimo tratto, rientro a Terrizzo da Pozzale

Da Pozzale si riprende il giro ad anello seguendo le indicazioni per Terrizzo. Il primo tratto è in salita – piuttosto impegnativa- ma poi il sentiero si fa pianeggiante ed agevole.

Dopo qualche centinaio di metri si trova un altro bivio in cui un cartello indica Terrizzo con un tempo di percorrenza di 50 minuti. Questo sentiero scende ripidamente verso il mare ma noi abbiamo proseguito lungo il crinale.

Dopo circa 100 metri si incontra un altro bivio, a destra si risale verso la vetta, a sinistra si procede invece verso Terrizzo ma il sentiero è più agevole e meno ripido di quello indicato nel cartello precedente.

Camminando lungo questo tratto si possono ammirare Forte Umberto I, restaurato e visitabile nei fine settimana nella bella stagione, e la Torre Scola, un’antica torre difensiva della Repubblica di Genova.

Seguendo le indicazioni per Terrizzo si arriva infine alla strada asfaltata da cui si prosegue agevolmente fino al mare ed al porticciolo dell’imbarco.

©ilmiomondolibero.it

Come arrivare all’isola Palmaria

Per raggiungere l’Isola Palmaria occorre arrivare a La Spezia (A12) e da qui proseguire per Portovenere da dove l’isola è raggiungibile tutto l’anno con un comodo e veloce battello. In estate è possibile prendere il battello anche da La Spezia, in questo caso l’approdo è a Pozzale.

Portovenere/Palmaria

Il servizio di trasporto da Portovenere alla Palmaria è gestito dalla Cooperativa Barcaioli di Portovenere , il costo per andata e ritorno è di 5€ e la traversata, che dura circa 5 minuti, vi condurrà in località Terrizzo.

In inverno le corse sono ridotte ed alcune talvolta possono essere soppresse, il mio consiglio è quindi quello di contattare la cooperativa per verificare gli orari il giorno prima della gita o la mattina stessa.

Questi gli orari delle corse dal 15 Settembre al 14 Giugno:

  • 7:00
  • 10:00
  • 12:00
  • 13:15
  • 16:15
  • 19:00

Nota. Nei giorni 25/26 dicembre e 1 Gennaio le corse sono effettuate alle:

  • 10:00
  • 12:00
  • 16:15

Per informazioni potete contattare la Cooperativa Barcaioli Portovenere al numero: 347/8024817 o in alternativa visitare il sito www.barcaioliportovenere.com.

La Spezia/ Palmaria

In estate l’isola Palmaria è invece raggiungibile, come già detto, anche con i traghetti da La Spezia, in questo caso si sbarca a Pozzale.

Informazioni e consigli utili per il trekking all’isola Palmaria

In questo articolo vi ho raccontato il percorso che ho seguito io ma il giro dell’isola Palmaria presenta alcune varianti e per questo si incontrano molti bivi e molte indicazioni sempre comunque molto chiare e quindi è davvero impossibile perdersi!

I sentieri del trekking all’isola Palmaria sono per lo più semplici ed alla portata di tutti, solo uno è indicato come difficile (il tratto che sale da Punta Befettuccio all’avamposto della batteria del Semaforo), ma con le dovute accortezze è fattibile da chiunque abbia un minimo di allenamento e di attenzione.

In linea di massima il tempo di percorrenza è di circa 3 ore, ovviamente variabile in base alle soste ed eventuali deviazioni effettuate.

Per effettuare questa escursione in sicurezza è indispensabile:

  • indossare scarpe ed abbigliamento adatti al trekking
  • portare con se acqua e cibo soprattutto nella bassa stagione quando bar e ristoranti sono chiusi

Curiosità Isola Palmaria

  • L’isola Palmaria con un’estensione di 1,89 km quadrati è la più grande isola della Liguria
  • l’isola e l’intero arcipelago spezzino, di cui fanno parte anche il Tino ed il Tinetto, è stata dichiarata, con Portovenere e le Cinque Terre, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1997
  • sull’isola nacque San Venerio
  • alcune fonti sostengono che nel basso medioevo sull’isola fosse presente un convento benedettino ed un piccolo borgo medievale ma di ciò non esistono concrete tracce storiche
  • la flora della Palmaria è costituita da circa 500 diverse specie
  • sull’isola è presente una vasta colonia di capre, si era deciso di spostarle sulla terra ferma ed era stato avviato nel 2018 il loro trasferimento a cura dell’Enpa, ma ad oggi le capre sono ancora presenti in gran numero… PS: Io le ho trovate una bella compagnia lungo tutto il tragitto e nella mia seconda escursione durante la pausa pranzo !!

E voi siete mai stati a fare Trekking all’Isola Palmaria? Se sì, ed avete altri consigli utili o ulteriori informazioni, scrivetelo nei commenti!!

Articolo e foto ©Sabrina Musetti, diritti riservati/riproduzione vietata. 

Foto 1 ©Gianni Bedini, diritti riservati/riproduzione vietata.

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