Coronavirus e viaggi, cosa bisogna sapere

Il coronavirus, inizialmente circoscritto alla Cina, sta adesso mettendo in stato di allerta tutto il mondo. Durissimo l’impatto sul settore turistico che sta subendo ingenti perdite, moltissimi sono stati e saranno i viaggi annullati e moltissimi sono anche i dubbi dei viaggiatori. Di seguito vi riporto le risposte alle domande più frequenti che mi vengono poste in questi giorni nell’ambito del mio lavoro di consulente di viaggi.

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Coronavirus e viaggi: è sicuro partire per paesi lontani dalla Cina?

In base a quanto affermato da esperti di salute a livello mondiale “non esistono al momento motivi  per annullare viaggi in paesi in cui non sono stati segnalati casi -o ne sono stati segnalati pochi- di coronavirus, e tuttavia opportuno valutare se partire o meno in base all’evoluzione della situazione nel paese in cui si è diretti.

Se si decide di partire, la mascherina è utile per proteggersi in aereo o in treno?

In merito a questo punto riporto quanto suggerito nella guida pubblicata online dall’OMS, secondo cui se si è in salute, che si sia in viaggio o meno, è il caso di usare la mascherina solo se si è a contatto con qualcuno con sospetta infezione da coronavirus. L’OMS  suggerisce inoltre di indossare la mascherina se si è affetti da infezioni delle alte vie respiratorie  quali raffreddore e tosse. Importantissimo anche lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o alcool.

Coronavirus e viaggi, annullamenti e rinunce quando spetta il rimborso?

In caso di annullamenti di voli, treni o eventi si ha diritto al rimborso nei seguenti casi:

  • annullamento da parte dell’organizzatore
  • annullamento per ordine delle autorità competenti

In realtà la normativa europea non prevede espressamente l’eventualità di emergenza sanitaria, ma il Centro Europeo Consumatori Italia ha comunicato che “non potendo usufruire del servizio per cause indipendenti dalla propria volontà, il passeggero non dovrebbe avere alcun problema ad ottenere il rimborso ”.

Non si ha diritto al rimborso invece se si decide di rinunciare al viaggio -o all’evento- per propria libera scelta quando lo stesso viene regolarmente effettuato.

Il passeggero che rinuncia ad un volo ha in ogni caso il diritto al rimborso delle tasse aeroportuali purché la rinuncia avvenga prima del check-in. Per i biglietti a  tariffa rimborsabile si avrà il rimborso secondo quanto stabilito nelle condizioni di vendita. Se si tratta di pacchetto turistico le penali sono quelle previste nel contratto di viaggio sottoscritto al momento della prenotazione.

In ogni caso è opportuno rivolgersi alla propria agenzia viaggi o consulente poiché molte compagnie stanno valutando i rimborsi a seconda dei casi.

Le assicurazioni pagano per rinuncia al viaggio in caso di crisi sanitaria mondiale?

Le assicurazioni di viaggio basiche non coprono le perdite causate da una crisi sanitaria mondiale, anche se dichiarata dall’OMS.  L’unico caso in cui si è tutelati dall’assicurazione è aver acquistato in concomitanza al viaggio un’assicurazione per annullamento dello stesso “per qualsiasi motivazione”.

Ovviamente nessuna assicurazione stipula polizze per paesi sconsigliati dal Ministero degli Affari Esteri o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Articolo di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata. 

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