Le mie presunte origini piratesche. Storia del pirata Musetto

Le mie presunte origini piratesche: storia del Pirata Musetto Ho sempre pensato di aver un’anima gitana (puoi leggere qui un post dedicato), ma qualche giorno fa mi è capitato di conoscere un esperto di genealogia e durante la chiacchierata è venuto fuori che è molto probabile che il mio cognome abbia origini piratesche. Musetti potrebbe infatti essere il cognome  con cui venivano indicati i discendenti del pirata Musetto  (wowwwww!!).

Beh, in effetti i pirati hanno sempre esercitato su di me un grande fascino (molto prima del pirata Johnny Deep!) e se davvero nelle mie vene scorresse del sangue pirata, si spiegherebbero la mia irrequietezza e la mia costante voglia di cambiare orizzonti, caratteristiche tipiche anche dei gitani, ma in fondo i pirati sono i “gitani del mare”.

Ovviamente ho approfondito la cosa andando a leggermi la storia del pirata Musetto e come sempre condivido le mie scoperte con voi.

Musetto, il pirata saraceno

Pirata Musetto, raffigurazione di un pirata saraceno
Raffigurazione di pirata saraceno, fonte foto: Wikycommons, artista Pier Francesco Mola

Musetto (o in alcune località Mugetto) era il nome  con cui veniva chiamato in Italia il “pirata” Mujāhid ibn ʿAbd Allāh al-ʿĀmirī, un militare arabo, che dopo essersi distinto nella flotta del califfato di Cordoba ed aver conquistato Denia, ne fu nominato governatore.

Sotto il suo controllo Denia divenne una vivace cittadina culturale in cui si ritrovarono molti importanti filosofi arabi.

Nonostante il suo ruolo di governatore, Musetto continuò a mantenere attiva la sua flotta, che si dice contasse circa 110 navi, 10.000 uomini e 1.000 cavalli, continuando le scorribande lungo le coste spagnole e le isole Baleari.

Attorno al 1000, dopo aver conquistato Maiorca ed Alicante, Musetto decise di salpare alla conquista della Sardegna.

Sbarcato nella parte nord occidentale dell’isola, presumibilmente in quello che era il Giudicato di Torres ( corrispondete alle attuali province di Sassari, Nuoro, ed Oristano)  trovò una lieve resistenza e così riuscì ad occupare il territorio. Intervennero allora, in aiuto del giudicato di Torres, il  giudice di Arborea  e quello di Comita, infliggendo pesanti sconfitte ai saraceni che si ritirarono.

Musetto, guerriero caparbio, attaccò di nuovo la Sardegna un paio di anni dopo riuscendo a conquistarla e proclamandosene re. I sardi ed il loro re Parasone si rifugiarono sulle montagne da dove porteranno avanti la loro resistenza.

Musetto, approfittando del fatto che la flotta pisana era impegnata in una missione in Calabria, decise di dirigersi su Pisa riuscendo a saccheggiare ed a dare alle fiamme un quartiere della città. Gli abitanti opposero però una forte resistenza, permettendo alla flotta pisana di risalire per difendere  il resto della città. e così Musetto si ritirò.

Attorno al 1015 l’emiro decise di provare a conquistare alcune zone della costa Toscana. Attaccò e saccheggiò l’isola d’Elba e si diresse poi contro Luni. ( eccolo nella mia zona!)

Proprio Musetto fu il responsabile della distruzione di Luni 😥.

La città venne bruciata e di Luni non rimase traccia se non nel nome della diocesi, che poi darà il nome alla Lunigiana.

Musetto, contrariamente alla sua solita tattica, decise di stazionare per un po’ in queste terre (in cui di certo non praticò la castità…).

Il fermarsi fece però si che gli avversari riuscissero ad intercettarlo e così, dopo un lungo e feroce combattimento, Musetto fu sconfitto e si ritirò in Sardegna dove per rappresaglia fece uccidere molti sardi.

I genovesi ed i pisani allora intervennero e grazie all’aiuto dei ribelli sardi lo sconfissero di nuovo.

Abbandonato dalla buona sorte, Musetto fuggi in Africa, a Bona, oggi Annaba in Algeria, dove ricostituì una nuova flotta per tentare nuovamente di conquistare le coste meridionali della Sardegna e le coste della Toscana, venendo però nuovamente sconfitto.

Musetto decise allora di abbandonare l’idea della conquista di queste terre e si dedicò all’assalto di navi ed a qualche incursione a terra.

Costretto a cedere i suoi possedimenti al vescovo di Barcellona, Musetto con il ricavato cercò di allestire una nuova potente flotta per conquistare altre terre, ciò spinse Pisani e Genovesi ad allearsi per sconfiggerlo definitivamente.

Attorno al 1040 le flotte alleate attaccarono Bona distruggendo la flotta di Musetto e mettendo una taglia sulla sua testa. 

Scoperto da un sardo Musetto fu catturato e poi decapitato.  Secondo fonti storiche pisane la sua testa fu issata sull’albero di maestra della flotta Cristiana e poi buttata in mare al largo delle coste africane.

Tra il 1050 e 1052 la Sardegna fu attaccata da un altro Musetto, presumibilmente figlio o nipote dell’emiro.

Curiosità sul pirata Musetto

Musetto fu un uomo sicuramente spietato, ma anche un grande guerriero, sia in terra che in mare, la cui abilità veniva riconosciuta anche dai nemici.

Considerare Musetto solo un guerriero sarebbe però estremamente riduttivo, poiché fu anche un abile politico ed un uomo di grande cultura.

Su di lui sono nate molte leggende tra cui  quella di un tesoro nascosto in Sardegna. Altre leggende attribuiscono invece a Musetto, Mujāhid ibn ʿAbd Allāh al-ʿĀmirī, l’invenzione dei disegni arabescati e degli alamari.

Chissà se nelle mie vene scorre davvero sangue pirata… In ogni caso mi piace pensarlo!!!

Nota*: pur essendo stato definito pirata, essendo Musetto un emiro arabo, il termine più adatto per definirlo  sarebbe corsaro, ma nei fatti un corsaro altro non è che un pirata autorizzato.

Articolo e foto di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte. 

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2 thoughts on “Le mie presunte origini piratesche. Storia del pirata Musetto

  1. Ma che bella piratessa che sei!
    Bellina questa storia. Mi piace l’idea di andare a scoprire le storie che potrebbero appartenere ai nostri avi.
    Chissà quali erano i miei?!? 🙂

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